Università degli Studi di Sassari Università degli Studi di Sassari
VI CONGRESSO NAZIONALE - SOFIVET
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CONCENTRAZIONI DI CORTISOLO NEL PELO DI CANI DI CANILE E DI PROPRIETÀ
Accorsi P.A., Viggiani R., Gamberoni M., Valsecchi P.*,Seren E.

Dip. di Morfofisiologia Veterinaria e Produzioni Animali – Facoltà di Medicina Veterinaria Università di Bologna. Via Tolara di sopra 50, 40064 Ozzano Emilia (BO) - *Dip. di Biologia Evolutiva e Funzionale, Università degli Studi diParma.


SUMMARY
The aim of this research was to determine cortisol levels in the hair of dogs living in a kennel or with an owner. 300 dogs were used: 204 dogs were lodged in 7 different kennels and 96 dogs lived with their owner. A hair sample was taken from each subject. After specific extraction, cortisol concentrations were determined by RIA. The comparison between owned and kennel dogs showed significant differences (P<0.01) in cortisol concentrations and, quite surprisingly, owned dogs showed higher levels. A possible explanation for this finding could be a higher elicitation of social behaviours that the dogs can experience in a kennel than in “family” environment; in fact, owners often do not realize that the dog has some important natural motivations, social and collaborative, that can drive to a discomfort condition for the animal if it is not adequately considered.

Parole chiave: cane, cortisolo, pelo, canile, benessere.
Key words: dog, cortisol, hair, kennel, welfare.

INTRODUZIONE – Fino ad oggi i tentativi di individuare parametri endocrini in grado di definire il “benessere animale” hanno preso in considerazione il rilascio di ormoni in circolo da parte dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene. In precedenti nostre ricerche nella specie canina abbiamo osservato che anche il dosaggio di cortisolo nel pelo può essere utilizzato a tale scopo. Sulla base di queste osservazioni, gli obiettivi della presente ricerca sono stati quelli di determinare i livelli di cortisolo nel pelo di cani di canile e di proprietà.

MATERIALI E METODI – Sono stati utilizzati 300 cani: 204 ospitati in 7 diversi canili (127 M, 77 F) e 96 di proprietà (40 M, 56 F). In 3 canili i cani (n. 94) avevano libero accesso alla zona di sgambamento (zone erbose recintate dove gli animali interagivano con conspecifici e con il personale) mentre negli altri tale pratica non veniva messa in atto. I canili erano simili per tipologia costruttiva: gli animali erano ricoverati in box multipli composti da una parte coperta, parzialmente chiusa, e da un parchetto esterno. Il numero di cani per ciascun box variava da 2 a 8 in funzione delle dimensioni dei box, della taglia e dell’indole dei cani. I box erano dotati di un numero di cucce pari al numero di animali presenti. I cani di proprietà vivevano esclusivamente in appartamento (n. 33), all’aperto (n. 14) o avevano libero accesso ad entrambi i luoghi (n. 49). L’età degli animali era compresa tra 40 giorni e 18 anni: i cani ospitati nei canili avevano un’età media di 6,04 ± 0,22 anni (media ± ES) mentre quelli di proprietà di 5,11 ± 0,44 anni. La maggior parte degli animali era rappresentata da meticci (66%); tra i cani di razza prevalevano Labrador Retriever (6,9%), Siberian Husky (2,0%) e Setter (2,0%). Nel 56% dei casi i cani erano interi, nel restante 44% sterilizzati; in quest’ultimo caso l’intervento chirurgico era stato effettuato da almeno un anno. Gli animali dei canili e quelli di proprietà sono stati sottoposti, in un unico momento, a prelievo di pelo, che è stato raccolto dalla regione del garrese mediante rasatura effettuata con forbici, posto in buste di plastica a chiusura ermetica, identificato (soggetto e data) e conservato a – 20°C. Sui campioni di pelo è stata valutata,mediante RIA, la concentrazione di cortisolo. L’estrazione ed il dosaggio radioimmunologico del cortisolo sono stati effettuati come descritto, rispettivamente, da Accorsi et al. (2003) e da Tamaniniet al. (1983). La concentrazione di cortisolo è espressa in pg/mg di pelo. Al fine di evidenziare le eventuali differenze tra i livelli piliferi di cortisolo dei cani ospitati nei diversi canili e dei cani dei privati è stata effettuata l’analisi della varianza. Mediante test di Duncan sono state calcolate le differenze minime significative.

RISULTATI – Il confronto tra i cani di proprietà e quelli dei canili ha messo in luce differenze significative: nei cani di proprietà i livelli di cortisolo nel pelo sono risultati sorprendentemente maggiori (P<0,01) rispetto a quelli dei canili (Fig. 1). Gli animali dei canili che effettuavano lo sgambamento presentavano livelli di cortisolo nel pelo significativamente (P<0,01) minori rispetto a quelli che vivevano esclusivamente nel box (Fig. 2). I cani di appartamento hanno presentato livelli di cortisolo significativamente (P<0,01) superiori a quelli rilevati nei cani che vivevano esclusivamente in giardino oppure in appartamento e giardino; nei soggetti di questi ultimi due gruppi le concentrazioni di cortisolo sono risultate simili (Fig. 2).

Casella di testo:      Fig. 1 – Concentrazioni di cortisolo nel pelo di cani di canile e di proprietà (media ± E.S). A, B = (P<0,01)           Fig. 2 – Concentrazioni di cortisolo nel pelo di cani di canile con e senza sgambamento e di proprietà  in funzione della vita in appartamento, giardino o entrambi (media ± E.S) A, B, C = (P<0,01).


CONCLUSIONI – Dai risultati della presente ricerca è emerso che i soggetti che hanno la possibilità di un “maggior movimento” e di intrattenere rapporti sociali con altri animali hanno un’attività minore dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene. La spiegazione di tale risultato è forse da ricercare in una maggior elicitazione dei comportamenti sociali che il cane può realizzare nel canile rispetto ad alcune situazioni di ambiente “familiare”; spesso, infatti, i proprietari non sono a conoscenza di alcune importanti motivazioni naturali del cane, quali quelle sociali e collaborative che, se sottovalutate, possono portare ad una condizione di malessere dell’animale. Questo risultato porterebbe a ritenere che la situazione dei canili, anche se migliorabile, rispecchi le esigenze fisiologiche del cane e, allo stesso tempo, ci porta ad auspicare che vengano, per quanto possibile, modificate le condizioni di vita dei cani di proprietà. Un ulteriore interessante aspetto della ricerca è quello che i risultati ottenuti concorrono alla individuazione dei livelli “fisiologici” di cortisolo nel pelo di cani che vivono in realtà diverse, sia dal punto di vista ambientale che “gestionale”.




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BIBLIOGRAFIA
Accorsi. P.A., Mondelli F., Casadei C., Gamberoni M., Valsecchi P., Mongiorgi S. (2003) - Determinazione del cortisolo nel pelo di cane: possibile indicatore di stress cronico. Atti 5° Congresso della Società Italiana di Fisiologia Veterinaria (SO.F.I.VET.) Ischia, 11-14 giugno 2003, 50-52; Tamanini C., Giordano N., Chiesa F., Seren E. (1983) - Plasma cortisol variations induced in the stallion by mating. Acta Endocrinologica, 102, 3: 447-450.

Lavoro effettuato con contributi COFIN–MIUR ed Ex 60%

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